Ecommerce in Italia 2017: la fotografia del commercio elettronico del Belpaese

Ieri si è tenuto l'appuntamento annuale con la Casaleggio & Associati, durante il quale sono stati illustrati i trend dell' eCommerce in Italia.

Sei un retailer e stai pensando che potresti aprirti al commercio elettronico, con un sito di tua proprietà o affidandoti ad operatori esterni? Hai qualche dubbio e ti chiedi se ne valga per davvero la pena? A fare luce sul quadro dell’eCommerce italiano è arrivato l’evento organizzato ieri, mercoledì 3 maggio, dalla Casaleggio & Associati, E-commerce in Italia 2017.

Già, perché se ancora non lo conoscessi, il convegno organizzato dalla società di consulenza è un vero e proprio appuntamento fisso per gli operatori del commercio elettronico italiano, un evento nel quale viene dipinto il quadro italiano dal punto di vista dei numeri, dei trend e delle strategie adottate dai principali attori. 

Ecco allora che, come mostra il report dell’evento che puoi scaricare qui, la crescita dell’eCommerce è rimasta a doppia cifra anche nell’ultimo periodo di indagine (+10% rispetto al 2015), con un fatturato complessivo pari a €31,7 miliardi per il solo B2C. Un dato, questo, naturale se pensiamo alla sempre più marcata diffusione delle tecnologie digitali nelle nostre vite, con circa 36,4 milioni di italiani che utilizza il proprio smartphone per navigare in rete. A farla da padrone, per quanto riguarda la distribuzione del fatturato e-commerce, sarebbero soprattutto i settori del tempo libero e del turismo, che rappresenterebbero congiuntamente il 74% e-commerce B2C italiano. La quota di fatturato generata dal settore del tempo libero (43%) è tuttavia in leggera contrazione rispetto a 2015, quando arrivava a coprire il 47% del totale.

Nella scorsa edizione, la Casaleggio & Associati aveva fotografato un mercato in crescita dopo un periodo di assestamento (+19% rispetto al 2014), che valeva in totale €29 miliardi. Ciononostante, l’e-commerce del Belpaese non era esente da qualche nube: la crescita, sottolineava la società di consulenza, arrivava soprattutto dai retailer esteri entrati in Italia con campagne pubblicitarie aggressive, oltre che da marketplace come Amazon, responsabili della crescita importante che ha visto il settore dei centri commerciali on line.

L’e-commerce italiano sembrava quindi destinato agli operatori esteri, che entravano in Italia beneficiando degli investimenti in servizio e tecnologia già sostenuti in altri Paesi, mentre colossi nostrani come Poste Italiane decidevano di chiudere le loro iniziative in questo ambito.

Questa tendenza, difatti, è confermata anche quest’anno, con marketplace quali Amazon, eBay, Alibaba, Tmall che si stanno ponendo come i principali intermediari per i merchant che vogliono vendere all’estero e per i clienti che vogliono fare acquisti oltre confine.

Questi, in definitiva, sono stati alcuni dei temi affrontati, senza dimenticare insight sull’utilizzo del mobile per gli acquisti (il 26% delle transazioni elettroniche, secondo la Casaleggio, si dovrebbe proprio al mobile, un dato in crescita del 30% rispetto al 2015), l’utilizzo dei social media (il 76% degli operatori di eCommerce lo riterrebbe, si legge nel report “efficace”, con il 33% degli intervistati che ne giudica positivamente il ROI) e il ruolo del made in Italy. 


Se ti abbiamo incuriosito, potrai approfondire gli aspetti trattati nel convegno scaricando il report annuale della Casaleggio & Associati a questo link. E se ti sei abbattuti per non avere partecipato all’appuntamento...beh, non c’è ragione per disperarsi: il convegno era su invito. Con Ecommerce in Italia, naturalmente, avrai occasione di rifarti l’anno venturo.